Come funziona la tassazione per i creator digitali in Italia?
Guida fiscale per influencer, youtuber, streamer e content creator nel 2025
Negli ultimi anni, il numero di creator digitali attivi in Italia è cresciuto in modo esponenziale. YouTuber, TikToker, streamer su Twitch, ma anche copywriter, video editor e consulenti freelance online rientrano in una categoria lavorativa in continua evoluzione. Tuttavia, la normativa fiscale italiana non sempre è al passo con questi nuovi mestieri, generando dubbi su come gestire la tassazione dei redditi provenienti dal web.
In questo articolo analizzerò:
Attività tipiche tassabili:
Quando aprirla:
Vantaggi del forfettario:
È importante ricordare che il coefficiente di redditività cambia in base al codice ATECO: un errore nella scelta può comportare un’imposizione fiscale più elevata del dovuto.
I più utilizzati sono:
La scelta del codice va sempre valutata attentamente con un commercialista, anche in base alla natura prevalente delle entrate.
Le entrate più comuni:
Errori comuni:
In questo articolo analizzerò:
- Quali sono gli obblighi fiscali dei creator digitali in Italia
- Come aprire correttamente la Partita IVA
- Quali regimi fiscali risultano più vantaggiosi
- Come evitare gli errori più comuni.
1. Chi è un creator digitale per il fisco italiano?
In assenza di una definizione normativa univoca, per il fisco italiano un creator digitale è chi realizza contenuti multimediali con finalità monetarie: pubblicità, sponsorizzazioni, vendita prodotti, affiliazioni, donazioni, corsi online.Attività tipiche tassabili:
- Monetizzazione di canali YouTube
- Sponsorizzazioni su Instagram e TikTok
- Abbonamenti e donazioni su Twitch
- Collaborazioni con brand
- Vendita di infoprodotti e corsi
2. Serve la Partita IVA per i creator?
Sì, se l’attività è abituale e continuativa nel tempo. No, se si tratta di un’attività occasionale (ad esempio una sola collaborazione sporadica all’anno), in quel caso si può utilizzare la ritenuta d'acconto.Quando aprirla:
- Se si hanno entrate regolari o mensili
- Se esiste un contratto con un brand o una piattaforma
- Se si offrono servizi continuativi (come consulenze o corsi)
3. Quale regime fiscale conviene nel 2025?
Il regime più utilizzato dai creator è il regime forfettario, valido per ricavi fino a 85.000 euro annui.Vantaggi del forfettario:
- Imposta sostitutiva al 15% (o 5% per i primi 5 anni, se si rispettano le condizioni di start-up)
- Nessun obbligo di applicazione o versamento dell’IVA
- Esenzione da IRAP e studi di settore
- Contributi INPS ridotti (gestione separata o commercianti/artigiani)
4. Qual è il codice ATECO giusto per un creator digitale?
Attualmente non esiste un codice ATECO specifico per influencer o content creator.I più utilizzati sono:
- 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari (per chi guadagna da sponsorizzazioni)
- 74.90.93 – Altre attività professionali nca (generico, spesso usato da youtuber o streamer)
- 62.09.09 – Altri servizi connessi alle tecnologie dell'informazione (per chi offre servizi digitali)
5. Come vengono tassati i guadagni da YouTube, Twitch, OnlyFans, Patreon?
Tutte le entrate generate online, anche da piattaforme estere, sono imponibili in Italia se il contribuente ha residenza fiscale italiana.Le entrate più comuni:
- YouTube e Google AdSense: tassate come compensi da prestazione professionale
- Twitch e Patreon: possono essere considerate donazioni o abbonamenti (comunque imponibili)
- OnlyFans e piattaforme a pagamento: equiparabili a servizi digitali
- Affiliazioni Amazon o simili: reddito da attività promozionali
6. Come evitare errori fiscali frequenti?
Molti creator sottovalutano l’importanza della regolarizzazione fiscale e finiscono per ricevere accertamenti anche gravi.Errori comuni:
- Non dichiarare le entrate estere (Google, Meta, Stripe)
- Usare codici ATECO errati o non aggiornati
- Ignorare l’obbligo contributivo INPS
- Superare i limiti del regime forfettario senza rendersene conto
Conclusioni
Fare il creator digitale in Italia è a tutti gli effetti un’attività professionale, e come tale va gestita correttamente sotto il profilo fiscale. Aprire la Partita IVA nel modo giusto, scegliere il regime fiscale più adatto e dichiarare correttamente le entrate consente di lavorare in sicurezza e pianificare la crescita professionale con maggiore serenità. Se hai bisogno di supporto per regolarizzare la tua posizione o per avviare correttamente la tua attività come creator, contattami. Il mio studio offre consulenze personalizzate per aiutarti a muoverti con sicurezza nel panorama fiscale italiano.Domande Frequenti
Sì, la fattura va emessa anche se il committente si trova fuori dall’Unione Europea. In alcuni casi si applica il reverse charge o si indica la non imponibilità.
No, se sono collegate a un’attività abituale sono considerate reddito imponibile.
Sì, ma è necessario valutare le compatibilità con il contratto in essere e l'impatto sul carico contributivo.