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24/04/2025

Come funziona la tassazione per i creator digitali in Italia?

Come funziona la tassazione per i creator digitali in Italia? - Blog | Maria Teresa Bergamaschi

Guida fiscale per influencer, youtuber, streamer e content creator nel 2025

Negli ultimi anni, il numero di creator digitali attivi in Italia è cresciuto in modo esponenziale. YouTuber, TikToker, streamer su Twitch, ma anche copywriter, video editor e consulenti freelance online rientrano in una categoria lavorativa in continua evoluzione. Tuttavia, la normativa fiscale italiana non sempre è al passo con questi nuovi mestieri, generando dubbi su come gestire la tassazione dei redditi provenienti dal web.

In questo articolo analizzerò:
  • Quali sono gli obblighi fiscali dei creator digitali in Italia
  • Come aprire correttamente la Partita IVA
  • Quali regimi fiscali risultano più vantaggiosi
  • Come evitare gli errori più comuni.

1. Chi è un creator digitale per il fisco italiano?

In assenza di una definizione normativa univoca, per il fisco italiano un creator digitale è chi realizza contenuti multimediali con finalità monetarie: pubblicità, sponsorizzazioni, vendita prodotti, affiliazioni, donazioni, corsi online.

Attività tipiche tassabili:
  • Monetizzazione di canali YouTube
  • Sponsorizzazioni su Instagram e TikTok
  • Abbonamenti e donazioni su Twitch
  • Collaborazioni con brand
  • Vendita di infoprodotti e corsi

2. Serve la Partita IVA per i creator?

Sì, se l’attività è abituale e continuativa nel tempo. No, se si tratta di un’attività occasionale (ad esempio una sola collaborazione sporadica all’anno), in quel caso si può utilizzare la ritenuta d'acconto.

Quando aprirla:
  • Se si hanno entrate regolari o mensili
  • Se esiste un contratto con un brand o una piattaforma
  • Se si offrono servizi continuativi (come consulenze o corsi)

3. Quale regime fiscale conviene nel 2025?

Il regime più utilizzato dai creator è il regime forfettario, valido per ricavi fino a 85.000 euro annui.

Vantaggi del forfettario:
  • Imposta sostitutiva al 15% (o 5% per i primi 5 anni, se si rispettano le condizioni di start-up)
  • Nessun obbligo di applicazione o versamento dell’IVA
  • Esenzione da IRAP e studi di settore
  • Contributi INPS ridotti (gestione separata o commercianti/artigiani)
È importante ricordare che il coefficiente di redditività cambia in base al codice ATECO: un errore nella scelta può comportare un’imposizione fiscale più elevata del dovuto.

4. Qual è il codice ATECO giusto per un creator digitale?

Attualmente non esiste un codice ATECO specifico per influencer o content creator.

I più utilizzati sono:
  • 73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari (per chi guadagna da sponsorizzazioni)
  • 74.90.93 – Altre attività professionali nca (generico, spesso usato da youtuber o streamer)
  • 62.09.09 – Altri servizi connessi alle tecnologie dell'informazione (per chi offre servizi digitali)
La scelta del codice va sempre valutata attentamente con un commercialista, anche in base alla natura prevalente delle entrate.

5. Come vengono tassati i guadagni da YouTube, Twitch, OnlyFans, Patreon?

Tutte le entrate generate online, anche da piattaforme estere, sono imponibili in Italia se il contribuente ha residenza fiscale italiana.

Le entrate più comuni:
  • YouTube e Google AdSense: tassate come compensi da prestazione professionale
  • Twitch e Patreon: possono essere considerate donazioni o abbonamenti (comunque imponibili)
  • OnlyFans e piattaforme a pagamento: equiparabili a servizi digitali
  • Affiliazioni Amazon o simili: reddito da attività promozionali

6. Come evitare errori fiscali frequenti?

Molti creator sottovalutano l’importanza della regolarizzazione fiscale e finiscono per ricevere accertamenti anche gravi.

Errori comuni:
  • Non dichiarare le entrate estere (Google, Meta, Stripe)
  • Usare codici ATECO errati o non aggiornati
  • Ignorare l’obbligo contributivo INPS
  • Superare i limiti del regime forfettario senza rendersene conto

Conclusioni

Fare il creator digitale in Italia è a tutti gli effetti un’attività professionale, e come tale va gestita correttamente sotto il profilo fiscale. Aprire la Partita IVA nel modo giusto, scegliere il regime fiscale più adatto e dichiarare correttamente le entrate consente di lavorare in sicurezza e pianificare la crescita professionale con maggiore serenità. Se hai bisogno di supporto per regolarizzare la tua posizione o per avviare correttamente la tua attività come creator, contattami. Il mio studio offre consulenze personalizzate per aiutarti a muoverti con sicurezza nel panorama fiscale italiano.

Domande Frequenti

Sì, la fattura va emessa anche se il committente si trova fuori dall’Unione Europea. In alcuni casi si applica il reverse charge o si indica la non imponibilità.

No, se sono collegate a un’attività abituale sono considerate reddito imponibile.

Sì, ma è necessario valutare le compatibilità con il contratto in essere e l'impatto sul carico contributivo.